Tecnica del Vetro a Lume di Murano
Un gesto antico che accende la forma
Il vetro a lume è una danza di fuoco e pazienza. Una tecnica che affonda le sue radici nella tradizione muranese, ma che vive ancora oggi grazie alla mano e all’occhio di chi la pratica ogni giorno.
Una fiamma alimentata a gas e ossigeno scalda la bacchetta di vetro fino a renderla morbida come miele. Da quel momento inizia un processo fatto di precisione, respiro trattenuto e piccoli movimenti che disegnano curve, spirali, creature immaginarie.
Ogni opera nasce lì, davanti alla fiamma, senza stampi, senza margine di errore. È il vetro stesso a parlare: se si sbaglia, si spezza. Se si forza, si chiude.
Una tecnica che non perdona
La lavorazione a lume richiede una profonda conoscenza della temperatura e del comportamento del vetro sotto sforzo.
È un’arte che si impara in bottega, guardando, copiando, sbagliando.
I vetri si presentano sotto forma di bacchette colorate, composte da ossidi metallici e silice. Alcuni colori si comportano in modo docile, altri sono instabili e imprevedibili.
Ciò che rende questa tecnica così affascinante è la relazione fisica e diretta tra artigiano e materia.
Non ci sono macchine, solo una torcia, una bacchetta, e due mani che devono sapere quando fermarsi.
È come scrivere un haiku con il fuoco.
Perché non tutti i vetri sono uguali

Il maestro Cesare Toffolo, probabilmente il più grande esperto vivente di questa tecnica, ha dedicato una vita allo studio del vetro borosilicato.
Riconosciuto dal Corning Museum of Glass come uno dei migliori tecnici al mondo, Toffolo ha rivoluzionato il lampworking moderno, mostrando ciò che è possibile fare con pazienza, fiamma e una visione precisa.
Questo materiale, a differenza del vetro di Murano classico, può essere scaldato più volte, permette lavorazioni molto lunghe, ed è più resistente agli shock termici.
Ma proprio per questo il vetro borosilicato richiede attrezzature e obiettivi diversi: una “palestra” per virtuosismi tecnici.
Noi lavoriamo con bacchette di vetro di Murano, materiale fragile ma potente, difficile ma pieno di anima.
Il vetro di Murano deve essere completato in una sola sessione:
❗️non puoi spegnere la fiamma e riprendere il lavoro il giorno dopo.
Ogni oggetto è frutto di un tempo preciso, un respiro controllato, un gesto che non si ripete.
Dove nasce un’opera a lume
Nel nostro laboratorio, ogni oggetto prende forma davanti alla fiamma.
Non partiamo da disegni tecnici ma da idee: una forma che affiora, un colore che chiama, un equilibrio che va cercato.
La lavorazione può durare pochi minuti o ore, ma l’effetto finale è sempre unico.
Una volta terminata, l’opera viene raffreddata lentamente in un forno apposito per evitare rotture da shock termico.
Solo allora possiamo davvero “vederla”: prima era fuoco, adesso è vetro.
Quando la tecnica diventa poesia
In un’epoca dove tutto è replicabile, il vetro a lume fatto a mano è una piccola rivoluzione.
Ogni nostro oggetto racconta una storia di fuoco, concentrazione e respiro.
Non si tratta solo di tecnica, ma di visione.
Hashtag Murano nasce per dare voce a questa arte, con un linguaggio contemporaneo che non dimentica la tradizione.
Vuoi vedere con i tuoi occhi come nasce un’opera a lume?
Ti invitiamo a scoprire le nostre creazioni artigianali. Ogni pezzo è una storia unica, modellata dal fuoco.
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